sabato 3 maggio 2014

Parla Lei. Giovanna: mio marito e il Cialis preso di nascosto

Io e mio marito siamo una bella coppia di mezza età, abbiamo superato i 50 anni e siamo sposati da più di 25. E - almeno così credevo - siamo stati sempre una coppia molto unita.
Mio marito ha problemi di erezione da circa 5 anni,  da quando cioè ha cominciato ad avere delle piccole defaillance, che però si risolvevano sempre e alle quali inizialmente non ho dato molto peso. I nostri rapporti sessuali non erano frequentissimi ma appaganti. D'altronde ho sempre pensato che dopo tanti anni fosse fisiologico un calo della passione tra di noi.
Tre anni fa, rassettando in casa, ho trovato un involucro vuoto di pastiglie di Cialis. Onestamente non sapevo di cosa si trattasse e ho pensato fosse qualche integratore:  mio marito è un tipo giovanile, molto curato. Dimostra meno anni di quelli che ha ed è sempre stato un gran salutista, frequenta spesso erboristerie e fa uso di prodotti naturali, quindi quando ho trovato il blister credevo si trattasse di vitamine o cose così e non ci ho più pensato per molto tempo.
Tuttavia, dopo circa un anno, ho trovato nelle tasche di un giubbotto da portare in tintoria una confezione di Cialis completa del bugiardino e ho scoperto a cosa servivano. Onestamente ho pensato che non fossero destinate ai nostri rapporti, quindi ho rimesso tutto al suo posto, facendo finta di nulla, ed ho iniziato a controllare il contenuto della confezione, sospettando un'amante. Ma ho scoperto invece che le pillole diminuivano solo quando avevamo rapporti e che mio marito usava il Cialis solo con me.
Alcune volte, quando non aveva modo di prendere il Cialis e dunque non era "preparato", è stato sul punto di farmi capire, di dirmi delle mezze confessioni del tipo: "non va, mi sono fatto vecchio!" ed io ho sempre sdrammatizzato rispondendo "ci siamo fatti vecchi!" ed è sempre partita una risata.
Recentemente, però, mio marito ha iniziato ad evitarmi, a fare in modo di non rimanere solo con me. Io lo accolgo a casa ogni sera con un bacio e la stessa cosa faccio al mattino per augurargli buona giornata, ma mio marito ha iniziato ad evitare anche questo. Se lo avvicino scosta i gomiti, come per non avere un contatto fisico con me. Di questo lui però non si accorge: non mi sembra un gesto pensato,  ma piuttosto un rifiuto psicologico.
Riflettendo sulla questione, mi sono ricordata che un paio di mesi fa ha lamentato dei disturbi al cuore, una forma di tachicardia, e io gli ho prenotato una visita dal cardiologo. Volevo andasse solo, perché avrebbe potuto confidare al medico l'assunzione del farmaco, ma ha voluto che lo accompagnassi.
Insomma, penso che mi eviti perché crede che il Cialis possa nuocergli al cuore, ma non ha potuto chiedere conferma al medico. Si è spaventato, ha eliminato il Cialis e da allora ha raggiunto la pace dei sensi.
Io vorrei parlarne con lui, dirgli che so tutto e che se il farmaco ha delle controindicazioni per lui non importa, io sono felice anche solo quando mia abbraccia. D'altro canto però sono anche arrabbiata con lui: come si può prendere un farmaco di nascosto, senza prescrizione medica, senza fare nessun accertamento , semplicemente con il fai da te? E poi, avendo paura per la propria salute, dichiararsi vecchio pur di non affrontare il problema? Possibile che dopo tutti questi anni non abbia fiducia in me? Che pensi che non possiamo parlarne e superare il problema assieme?

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