lunedì 31 marzo 2014

domenica 30 marzo 2014

Il nostro sondaggio: ogni quanto incontri problemi di erezione?





Questa settimana nel nostro sondaggio vi abbiamo chiesto ogni quante volte, su 10 tentativi, riscontrate problemi di erezione con la vostra partner. Il risultato - che non ha valore statistico perché si tratta di un campione spontaneo e quindi non rappresentativo - ci dà comunque dei dati interessanti.

Il 77% dei lettori, infatti, riscontra l'incapacità di mantenere l’erezione in almeno il 25% dei casi, il valore che in medicina indica i casi di disfunzione erettile propriamente detta. Il 23%, invece, può tranquillizzarsi: non si tratta di un problema clinico propriamente detto, ma di una semplice défaillance, che può capitare a tutti, ma che non va sottovalutata se dovesse aumentare di frequenza.

Il 54% di voi, però, incontra molte difficoltà, con una casistica che va dalla metà alla totalità dei tentativi ("sempre" per il 15% del campione). Se l'impotenza persiste per oltre tre mesi e non dovuta ad eventi stressanti, farmaci, eccesso di alcolici o malattie già note, è assolutamente necessario consultare l'urologo. In ogni caso, anche in casi saltuari o di minore durata, è sempre un'ottima precauzione parlarne almeno con il proprio medico di base, per avere un parere medico e fugare così ogni dubbio.

venerdì 28 marzo 2014

Famosi e impotenti...E' successo anche a loro


Per il maschio la potenza sessuale è sempre stata segno di grandezza, l'uomo che molto ama è forte, chi ha molte donne è un vero macho, Don Giovanni e Casanova sono i due personaggi per antonomasia che evocano seduzione, ars amatoria e di conseguenza  rispetto. Insomma l'uomo che fa sesso è invincibile, virile e possente.

Un pensiero condiviso in molti ambienti di potere, da quello politico all'intellettuale, dall'entourage aristocratico al circolo degli industriali che ha creato da sempre scandali, cadute di immagine, dimissioni e imbarazzi collettivi.

Negli anni Novanta arriva la rivoluzione: Newsweek mette in copertina il Viagra, la famosa pillolina blu, risolvendo così il  problemino meccanico agli amanti in difficoltà.

Nel secolo passato l'impotenza era una vera beffa del destino. Fiumi di inchiostro hanno dato vita a romanzi sul piccante argomento, film indimenticabili, per non parlare di pettegolezzi sussurrati nei salotti che narravano allegramente e sadicamente di matrimoni in bianco e figli chissà di chi... 

Alcuni esempi famosi? Primo fra tutti il bell'Antonio di Vitaliano Brancati trasformato in film con un giovanissimo Marcello Mastroianni sposato alla infelice e illibata Claudia Cardinale, o il sensuale e conturbante fascino di Paul Newman - nella commedia La gatta sul tetto che scotta di Tennessee Williams  affetto da impotenza.

Famose poi le difficoltà e ancor più famose le conseguenze dell'incapacità di Luigi XVI di consumare il matrimonio, sembra ci vollero otto anni prima che lui e Maria Antonietta si decidessero a congiungersi, nel frattempo la regina pare avesse trovato appagamento con qualcun altro ( forse con il bel fratello minore del re, con la sua buona amica, la Principessa di Lamballe o forse successivamente con  Madame Polignac, istitutrice dei bambini)

Spostandoci oltre oceano George Washinton, per consolarsi del suo male, che gli impediva di procreare, si faceva chiamare "Padre della Nazione; nel primo romanzo dello scrittore Ernest Hemingway “ Fiesta (Il sole sorgerà ancora)” il protagonista Jake Barnes divenne impotente a causa di una ferita di guerra.

Avvicinandoci ai giorni nostri poi pare che la la famiglia Hussein - dal padre ai figli - sia una grande consumatrice di Viagra.


mercoledì 26 marzo 2014

Disfunzione erettile, le cause e le conseguenze: parla l'andrologo

Sono oltre tre milioni gli italiani che soffrono di disfunzione erettile: si calcola che circa il 10-15 per cento della popolazione maschile abbia avuto almeno una volta nella vita un problema erettivo. Una percentuale che tende ad aumentare con l’età, fino a colpire un uomo su due sopra i 50 anni, fa notare il dott. Giovanni Beretta, andrologo e urologo. «L’erezione è una risposta complessa che richiede innanzitutto una buona funzionalità dell’apparato endocrino di base – e quindi un quadro ormonale bilanciato, con un tasso di testosterone adeguato nel sangue –, in grado di stimolare il desiderio che mette poi in moto la risposta fisica. Ma contano soprattutto i meccanismi idraulici e neurologici dell’organo di riproduzione maschile: una volta trasmesso un impulso “interessato”, a livello di corpi cavernosi (le strutture che vanno in erezione, ndr) è importante che arrivi e si riesca a mantenere il flusso di sangue. Se in condizioni di “riposo” bastano 10-15 millilitri di sangue al minuto, in erezione ne sono necessari 250-300 millilitri, quindi almeno 15 volte la gittata di base».

Quali possono essere le cause che impediscono l’erezione? 
«Fino a qualche anno fa si pensava che in gran parte fossero di natura psicogena, ma è dimostrato che oltre i cinquant’anni il fattore organico raddoppia la sua incidenza. Se scompensi neurologici o ormonali sono più rari (circa il 5 per cento dei casi) e dovuti soprattutto al basso livello di testosterone inibito da un’alta concentrazione di proattina, a meno che non ci siano stati altri traumi o interventi chirurgici importanti, le problematiche sono soprattutto vascolari e circolatorie».

Quali sono le conseguenze?
«La mancanza di erezione è generalmente un sintomo di altre malattie, una sorta di indicatore del malfunzionamento complessivo del nostro organismo. Magari si tratta solo di una problematica psicologica, originata da ansie e paure che possono essere individuate da uno psicoterapeuta. Oggi però preferiamo non sottovalutare le componenti endocrinologiche, neurologiche e vascolari e un’anamnesi più approfondita ci può fornire informazioni cliniche che ci orientino meglio nella scelta di una cura adatta. Solo successivamente si valuta la gravità della situazione da un punto diagnostico attraverso valutazioni ormonali, il dosaggio di proattina e testosterone nel sangue e la monitorizzazione delle erezioni notturne. In caso non bastasse, si può ricorrere a un’ecocolordoppler dell’arteria peniena dinamica, che misura velocità, accelerazione e flusso ematico all’interno dei corpi cavernosi dilatati, iniettando un farmaco vaso-attivo che determina un’erezione artificiale. Si tratta di un esame semplice da eseguire, non invasivo, solitamente il più indicato dagli specialisti. Altre volte, invece, si richiede un esame neurologico, lo studio dei potenziali evocati sacrali: in questo caso, la cute del pene viene stimolata elettronicamente per valutare il tempo che intercorre tra l’impulso indotto e la risposta della muscolatura».

Chi deve prestare maggiore attenzione ai primi campanelli d’allarme? 
«In generale, la disfunzione erettile non deve mai essere minimizzata negli over50, perché potrebbe essere il preludio di una patologia più seria. Senza dubbio però i soggetti più a rischio sono i diabetici affetti da problematiche vascolari e con un alto livello di colesterolo, dal momento che i vasi periferici sono molto sensibili a queste variazioni. Inoltre, è raro ma è anche possibile che l’aumento di proattina sia dovuto all’assunzione di alcuni tipi di farmaci o da un tumore a livello di ipotalamo e ipofisi».

martedì 25 marzo 2014

Viagra e farmaci per la disfunzione erettile, uso e abuso




Il Viagra e i farmaci contro la disfunzione erettile possono essere un valido aiuto nella soluzione dei problemi di erezione. Non sempre però questi farmaci sono utilizzati in maniera intelligente e nel corretto modo, ovvero sotto prescrizione e sottoponendosi ad un accurato controllo medico.

Allarme "Sextasy"


Sin dal lancio del farmaco, infatti, si è sviluppato un suo uso "ricreativo", e sempre più giovani perfettamente sani, di 20 o 30 anni, abusano di medicinali per la cura dell’impotenza sessuale, assumendoli in concomitanza con droghe come l’ecstasy, in grado di amplificarne l’effetto e la sensazione di euforia.
Il fenomeno si chiama "sextasy" e preoccupa sempre più gli esperti, come denunciato recentemente dagli scienziati della New South Wales University di Sidney. Questo mix farmaceutico è infatti pericolosissimo: mischiare le due sostanze causa la cosiddetta "sindrome da serotonina", ovvero una presenza eccessiva di questo "ormone del benessere" nell'organismo, che  può portare confusione, disorientamento, allucinazioni e tremori. O ancora, in alcuni casi, può causare conseguenze ben più nefaste, come irregolarità del battito cardiaco e persino coma.

Il commercio illegale di Viagra


La diffusione del farmaco tra giovani e adolescenti, che nella stragrande maggioranza dei casi non presentano problemi di erezione, ha un ulteriore risvolto negativo, ovvero quello di alimentare una filiera di approvvigionamento illegale o para-illegale, attraverso l'utilizzo di ricette false o l'incontrollato commercio via internet. In questo secondo caso il rischio è ancora maggiore: nella migliore delle ipotesi si acquista un farmaco inefficace, nella peggiore una vera e propria schifezza, magari dannosa per l'organismo. In entrambi i casi si tratta di pillole di cui si ignora il contenuto reale e la provenienza.

La dipendenza psicologica


Un altro grave rischio legato all'assunzione di farmaci contro le disfunzioni erettili senza il controllo del medico e che i soggetti interessati diventino dipendenti sul piano psi­co­logico da tali sostanze.
Se una persona infatti decide autonomamente di prendere tali medicine, assumendosi la responsabilità della scelta, innesca un meccanismo perverso che lo porterà a credere di aver sempre bisogno di un aiuto chimico per fare sesso. Rischio infinitamente minore quando l'onere di questa scelta ricade sulla figura esperta del medico. La dipendenza psicologica è ancora più pericolosa nei giovani, che approcciano il farmaco per insicurezza e paura di non essere all'altezza. Sentimenti che, più che con una pillola, si curano con il parere di un buon sessuologo.

Conseguenze estreme: l'amputazione del pene


Ci sono poi i casi limite, che si verificano in caso di assunzione di dosaggi eccessivi del farmaco, come quello del 66enne colombiano di Gigante, che ha subito l’amputazione del pene dopo che i medici hanno constato un’overdose dovuta all’assunzione della pillola blu.
L'uomo, un ex agricoltore e politico locale, ha avuto un’erezione durata diversi giorni, che lo ha convinto a rivolgersi al medico. Immediatamente ricoverato all'ospedale di Nevia, gli è stata riscontrata una evidente cancrena ai genitali, oltre all’infiammazione e alla frattura del pene.
Per fermare al più presto la pericolosissima necrosi ed evitare che si diffondesse al resto del corpo, ai medici non è rimasto altro da fare che amputare l’organo sessuale dell'uomo.
Il paziente ha poi confessato di aver assunto deliberatamente troppi farmaci per fare colpo sulla fidanzata. Un grosso azzardo che non gli è costato la vita ma ha compromesso per sempre la sua sfera sessuale.





lunedì 24 marzo 2014

sabato 22 marzo 2014

Disfunzione erettile, parla lei. Luisa: il mio ragazzo mi ha completamente escluso

La disfunzione erettile è un problema maschile, ma è indubbio che quando in una coppia si presentano problemi di impotenza a soffrire si è in due. Come vivono le donne questa situazione? Lo abbiamo chiesto a Luisa - nome di fantasia - che in un forum medico ha chiesto aiuto ad un andrologo, perché non sa più cosa fare con il suo uomo, a cui tre diversi medici hanno escluso cause organiche per i suoi problemi di erezione. Ecco la sua storia, il punto di vista di una donna.

"Io e Marco stiamo insieme da tre anni. All'inizio andava tutto bene, il sesso tra noi funzionava, anche se non è mai stato "scoppiettante", ed avevamo rapporti regolari. Da un anno a questa parte, però, sono cominciati i problemi. Marco ha iniziato a non raggiungere più l'erezione, o a raggiungerla in modo non sufficiente. Dopo due mesi, molti tentativi per rivitalizzare il sesso e molte discussioni, l'ho convinto ad andare da un andrologo, che, dopo una serie di analisi e controlli, ha escluso che il problema fosse fisico. Ci ha consigliato di vivere il sesso senza stress, senza l'ansia di raggiungere l'erezione, ma solo con la volontà di divertirsi assieme. Ci ha sconsigliato i farmaci, perché avrebbero eliminato il sintomo ma non risolto il problema, prescrivendogli soltanto integratori a base di arginina.

La cosa però non ha funzionato. Un mese dopo, sempre su mia insistenza, si è convinto a consultare un altro andrologo, che per scrupolo ci ha invitato a consultare anche un urologo. Altri soldi, altro tempo perso. Il problema di Marco non è nel corpo, ma nella testa.

Ma di consultare un sessuologo non se ne parla. Quando ho proposto questa ipotesi mi sono ritrovata davanti una persona che non conoscevo. Non era il mio Marco, dolce e gentile, ma una persona rabbiosa e arrabbiata con me. Mi ha detto, urlando, che non aveva alcun problema, ma che probabilmente era solo un periodo, una fase, che sarebbe finita presto. Ha dato la colpa al suo lavoro, dicendo che in azienda stava vivendo momento stressante per colpa della crisi e per la partenza di un nuovo progetto, che doveva essere affidato a lui o ad uno dei suoi colleghi e che, comportando una promozione, aveva scatenato in ufficio una guerra senza quartiere. E poi, dopo, ha dato la colpa a me, dicendo che questo problema lo avevo inventato io e che lui ha solo bisogno aveva solo bisogno di tempo. Mi ha detto che le pressioni che gli avevo messo addosso non lo aiutavano, che ero un'egoista, insensibile e che pensavo solo a me stessa.

Ora sono sei mesi che non facciamo sesso e non parliamo più del problema. Il nuovo progetto è partito, è andato a un collega e la sua vita lavorativa, al netto della delusione, è regolare e priva di eccessivi stress. Conviviamo come se fossimo fratelli e facciamo finta di stare bene. Facciamo finta perché un rapporto senza sesso può funzionare, ma un rapporto senza dialogo no. Mi sento in colpa e talvolta, anzi spesso, mi domando se non abbia gestito male il tutto. Forse avrei dovuto essere meno insistente, per non farmi escludere dal suo problema. Di sicuro non so cosa fare, mi sembra di essere su un binario morto. Sto pensando, con dolore, di lasciarlo. Mi dispiace abbandonarlo in un momento di difficoltà, ma se non mi permette di stargli accanto non posso fare altro. Chissà che i vostri lettori non possano darmi qualche consiglio".

venerdì 21 marzo 2014

Le cure omeopatiche per l'impotenza

Agnus Castus


La terapia omeopatica mira a ristabilire l’equilibrio dell’individuo e cerca di combattere due fattori importanti: la depressione e l’ansia da prestazione
Il rimedio omeopatico, se prescritto sulla base di un’indagine accurata, produce risultati insperati. Molti dei rimedi indicati vengono prescritti alla 30 CH (diluizione centesimale secondo il metodo di Hahnemann); questa potenza è consigliata per la disfunzione erettiva perché agisce molto a livello psichico in maniera lenta e profonda.

Lycopodium viene prescritto per i disturbi dell’erezione (che può essere scarsa o incompleta) associati ad eiaculazione precoce. Il rimedio corrisponde ad una persona molto intelligente che ha un’elevata emotività e una profonda mancanza di fiducia in se stessa.

Sepia è uno dei rimedi più importanti nelle sindromi depressive caratterizzate da apatia e indifferenza affettiva. Il desiderio sessuale può essere scarso o intenso ma l’erezione è sempre difficoltosa .Il soggetto cerca la solitudine, non sopporta di essere consolato e non tollera le contraddizioni.

Argentum nitricum
 il soggetto soffre d’impotenza perché è sommerso dall’ansia anticipatoria, è spesso ipocondriaco quindi l’erezione fallisce o si riduce presto.

Selenium ha un’azione diretta sui genitali e agisce quando è presente lentezza nell’erezione ed eiaculazione precoce. Molti di questi soggetti soffrono di ipertrofia prostatica e di cefalea dopo eccessi sessuali.

Graphites si prescrive nei casi di turbe della libido, eiaculazione precoce o assente, anorgasmia. Caratteristica di questo rimedio è che l’uomo può sentire il desiderio e arrivare al coito ma non prova soddisfazione né piacere nell’atto sessuale. Graphites è lento, apatico, in sovrappeso; soffre di frequenti eruzioni cutanee e di disturbi digestivi.

Caladium seguinum
 si utilizza nei soggetti che sono forti fumatori e soffrono di calo dell’erezione. Il desiderio è mantenuto e l’erezione può avvenire ma l’eiaculazione è impossibile .

Conium maculatum  cura turbe sessuali legate a periodi di frustrazioni o prolungate astinenze sessuali e da abuso di alcolici. Il soggetto soffre di eiaculazione precoce ma non riesce ad appagare la libido. Le disfunzioni dell’erezione sono accompagnate da ipocondria, chiusura in se stessi, depressione e umore cupo.

Agnus castus  è un rimedio quasi sempre presente nelle  terapie per l’impotenza. In questo soggetto, oltre ad un forte calo del desiderio, si verifica una depressione delle funzioni sessuali con una diminuzione o con la totale assenza di erezioni mattutine.

Nux vomica è indicata per tutte quelle disfunzioni erettili che possono avere anche carattere occasionale e che sono legate a stress della vita moderna, eccessivo carico di lavoro, abuso di alcol e cibo. Il soggetto è fortemente stressato e stanco, insonne, affaticato, collerico.

Aurum metallicum non è tra i rimedi più noti impiegati per la cura delle disfunzioni erettili, ma è uno dei più importanti tra quelli utilizzati per la cura della depressione. Viene prescritto a chi prova un senso di profonda tristezza, manca di fiducia interiore, è scoraggiato.

mercoledì 19 marzo 2014

Quando i problemi a letto minano la vita di coppia


La frustrazione di una vita sessuale insoddisfacente non si ripercuote solo sul tono dell’umore e sull’immagine di sé, ma soprattutto sulle relazioni. La complicità dentro e fuori dal letto e l’eccitazione durante l’atto erotico sono “spie” della salute della nostra sessualità, che la psicologa Alessandra Coco descrive come «un crocevia tra il corpo e la mente, tra il passato, il presente e le aspettative del futuro». In questo quadro, il mancato funzionamento del rapporto a due – di cui, sottolineiamo, sono responsabili entrambi i partner – può causare un’impotenza di coppia. Una problematica in aumento, che interessa almeno il 30 per cento delle domande che pervengono negli studi professionali dei sessuologi.

Quali sono i primi sintomi?
«Nell’uomo la mancanza di desiderio può causare una disfunzione erettile o un’eiaculazione precoce. E la perdita dell’erezione il più delle volte porta a una brusca interruzione dell’amplesso e, più in generale, a una diminuzione dei rapporti. Dietro a queste difficoltà spesso potrebbe esserci un’ostilità irrisolta, una passività che impedisce ad ansie e rabbia di sfogarsi in altri modi e si riflette anche nella sfera sessuale. Molti maschi, però, prima di ammettere di avere un problema, cercano di “testare” la propria virilità con altre relazioni, ma tutto ciò non fa che acuire l’ansia da prestazione e la paura del fallimento».

Come vive la partner questa situazione?
«Innanzitutto bisogna dire che tra tutti i miei pazienti non ho mai trovato donne arrabbiate, piuttosto la tendenza naturale femminile ad accudire il prossimo le porta a diventare delle crocerossine. Riconoscono la difficoltà non solo fisica, ma soprattutto emotiva del compagno. Molte mogli e fidanzate, poi, si sentono loro stesse inadeguate e vivono l’impotenza di lui come conseguenza della propria scarsa sessualità e capacità di sedurlo. Tanti uomini – per una questione di orgoglio, per ignoranza o forse perché è più comodo – preferiscono far credere che questa sia la reale motivazione. E, di sicuro, alcune pubblicità di stampo maschilista non fanno che rafforzare questa credenza».  

A cosa mira la terapia in questi casi?
«Non c’è una ricetta perché ognuna è tarata sulla coppia in analisi e dal tipo di relazione profonda che hanno instaurato nel tempo. Tutto, ovviamente, si complica se esiste uno squilibrio dovuto a una maturazione personale diversa, se temiamo il disaccordo dell’altro al punto da assumere un atteggiamento remissivo e passivo o se l’unione ha annullato le due individualità. Sarà lungo, allora, il lavoro con il sessuologo per individuare gli ostacoli che impediscono quella sana complicità, preludio anche del piacere fisico, perché la sessualità è l’unica modalità di relazione assolutamente ludica. Insomma, bisogna capire se lui e lei stanno insieme con un obiettivo comune e se sono in grado di comunicare dentro e fuori dal letto. Anche in questo caso, la pratica più diffusa è quella di assegnare dei compiti a cadenza settimanale o mensile, che insegnano a riavvicinarsi gradualmente al partner. Ma anche a riconoscere dov’è il proprio piacere e come si può aiutare l’altro a raggiungerlo. Certo, è un lavoro di squadra: è necessario che entrambi siano convinti di voler “aggiustare” il rapporto, altrimenti si rischia di creare una frattura ancora più insanabile».

Grazie all’aiuto dei farmaci, oggi gli uomini hanno la possibilità di mantenersi sessualmente attivi fino ad età avanzata. Che effetti ha sulla coppia?
«Molti continuano a mantenere prestazioni soddisfacenti anche senza “aiutini”. In ogni caso, il calo del desiderio in entrambi è fisiologico dopo una certa età e, se uno dei due non ha più voglia, la coppia può andare in crisi. Bisogna poi segnalare che sempre più giovani apprendono il sesso attraverso la pornografia che trovano su Internet e che influisce sulla loro educazione sessuale in modo disastroso: oltre a dare informazioni scorrette – posizioni quasi impossibili dal punto di vista anatomico e donne sottomesse a qualsiasi tipo di pratica –, la componente emozionale è messa in secondo piano. Capita anche, invece, che sempre più coppie, dopo lunghi fidanzamenti, quando vanno a convivere o si sposano, si accorgono di non provare più desiderio. Ne consegue che saranno condizionate le successive fasi – eccitazione, orgasmo e piacere – e non basteranno certo farmaci, lubrificanti artificiali o altri espedienti per migliorare la situazione. Il consiglio è sempre quello di affrontare il problema in modo diretto e parlarne il più onestamente possibile»

martedì 18 marzo 2014

Disfunzione erettile, l’importanza della prevenzione


Sottovalutare i sintomi della disfunzione erettile , non solo prolunga le sofferenze a letto, ma preclude la possibilità di smascherare problemi di salute ben più seri. 
Spesso infatti i sintomi di questo disturbo sono associati alla possibile insorgenza di altre patologie, prima di tutte le malattie cardiovascolari o il diabete.
Ecco perché pensare di sottovalutare la disfunzione erettile è sbagliato e, soprattutto, dannoso per la salute maschile.
In tale ottica ci sono diversi fattori di rischio che possono essere abbassati con piccoli cambiamenti nello stile di vita e nella dieta.
Ecco alcune regole per prevenire il deficit sessuale e l’impotenza:

  • Rimuovere e curare i fattori di rischio vascolarineurologici: colesterolo e trigliceridi ematici in eccesso, ipertensione arteriosa, diabete, etc…

  • Proteggere la salute del cuore
  • Abolire il  fumo

  • Curare stati di obesità
  • Tenere sotto controllo i livelli di testosterone
  • 
Curare le patologie “ormonali” o endocrinopatie (tiroide, surrene, ipofisi, etc ...).

  • Scegliere un’alimentazione qualitativamente e quantitativamente equilibrata, ricca di frutta e verdura, con riduzione percentuale di grassi animali. Consigliati legumi,cereali , the verde , vitamine A, C, E, microelementi (selenio e zinco), tutta la frutta e le verdure, i cibi con i colori più vivaci, perché ricchi di antiossidanti. Consigliabile il consumo di pesce, ricco di acidi grassi insaturi essenziali della serie omega-3 ,anche per l’apporto proteico animale, mentre vanno ridotte le carni “rosse” e carni grasse. Evitare uso di margarina, lardo, pancetta, burro e prediligere olio extravergine di oliva ed oli di semi perché più ricchi di acidi grassi monoinsaturi e poliinsaturi .

  • Ridurre il  consumo di alcool, superalcolici soprattutto. In moderata quantità invece il vino, meglio rosso.

  • Sonno regolare e ristoratore, congruo all’età del paziente, con rispetto del ritmo sonno/veglia, cioè qualitativamente valido.

  • Fare esercizio fisico
  • Tenere sotto controllo lo stress

  • Consultare periodicamente un andrologo.

domenica 16 marzo 2014

Il nostro sondaggio: Disfunzione erettile ti vergogni a parlarne?


Come dimostra chiaramente il nostro sondaggio , la disfunzione erettile, pur essendo una patologia comune,  rimane comunque un grande tabù, soprattutto maschile.
Il sondaggio rivela infatti che, per più del 75% dei partecipanti, parlare di disfunzione erettile è un problema mentre solamente per un quarto dei partecipanti l’argomento non è fonte di imbarazzo o timore.

Provare vergogna nell’affrontare la questione  porta quindi spesso a non parlarne, né con il partner, né con amici né con uno specialista e ha cercare di non affrontarlo.

venerdì 14 marzo 2014

Disfunzione erettile? Nuova cura da un'alga

Dalle alghe un nuovo rimedio contro l'impotenza


Alcune disfunzioni erettili potrebbero essere curate con un'alga, l' ecklonia bicyclis. Lo afferma uno studio pubblicato sul Journal of sexual medicine dell'università Federico II di Napoli. Un rimedio naturale, completamente privo di farmaci.
L'alga è stata somministrata con tribulus terrestris e glucosamina, altre sostanze presenti in natura, in un’unica soluzione denominata tradamixina, e ha migliorato di circa l’86% la funzione erettile dei pazienti affetti da tale disagio e coinvolti nei test.
Questo mix, inoltre, avrebbe dimostrato anche altri effetti benefici:  infatti protegge e rinforza tutto l’apparato uro-genitale maschile, andando ad agire sui livelli di testosterone e migliorando il benessere totale della coppia.


La ricerca

Il professor Fabrizio Iacono, a capo del team che ha condotto la ricerca

I risultati, frutto del lavoro della brillante equipe di ricerca guidata dal professore Fabrizio Iacono, urologo dell’Università Federico II, sono stati presentati a fine febbraio al Congresso annuale della European Society for sexual medicine, tenutosi in Turchia.
Ben 150 pazienti con problemi di disfunzione erettile di varia entità, lieve, moderata e severa, e comprovata da Test di autovalutazione IIEF (Internazional Index of Erectil Function) sono stati sottoposti allo studio. L'età media del campione era di 52 anni.
I soggetti sono stati divisi in 5 gruppi e trattati per 60 giorni con i tre principi attivi individuati dagli esperti.
«Il Gruppo A - ha spiegato il professore Fabrizio Iacono - è stato sottoposto alla somministrazione di alga ecklonia bicyclis, tribulus terrestris e glucosamina in un’unica soluzione. Il Gruppo B ha ricevuto placebo, il Gruppo C solo il Tribulus terrestris, il Gruppo D l’alga ecklonia bicyclis mentre il Gruppo E la Glucosamina. I risultati mostrano che i pazienti del Gruppo A, trattati con i tre elementi combinati, hanno avuto un miglioramento della funzione erettile di circa l’86%. Infatti nella scala di autovalutazione del test IIEF sono passati da un punteggio medio di 15.5 punti a 28.75».

mercoledì 12 marzo 2014

Disfunzione erettile, quanto conta l'aspetto psicologico?


«L’impotenza è di solito definita come la difficoltà – o addirittura l’impossibilità – a mantenere un’erezione adeguata e sufficiente per raggiungere la gratificazione sessuale, ma non è solo una mera questione meccanica». L’aspetto psicologico è tutt’altro che secondario, spiega Alessandra Coco, psicologa e sessuologa. «Si può raggiungere l’orgasmo e comunque considerare la prestazione non all’altezza, a causa dell’eiaculazione precoce o ».
della sensazione di debolezza. Non esiste un metro di valutazione di un problema così intimo, ogni persona attribuisce un livello di gravità diversa a quello che può accadere in camera da letto».

Prima dei cinquant’anni, le cause della disfunzione erettile sono soprattutto di natura psicogena.
«La cosiddetta ansia da prestazione influisce sul corpo dal punto di vista circolatorio: è il nostro meccanismo di difesa dalle emozioni che non vogliamo riconoscere, ma che sono innate e salva-vita. Rabbia e paura ci impediscono di vivere appieno e con serenità d’animo la sessualità, intesa come la ricerca di un piacere condiviso. Spesso l’orgoglio maschile cerca di ignorare queste avvisaglie del corpo e l’uomo cerca, nonostante tutto, di portare avanti l’atto erotico. Fino a quando non intervengono a interromperlo brutalmente l’agitazione e la perdita di controllo delle proprie emozioni. In condizione di normalità, se escludiamo quindi persone affette da problematiche psichiatriche o altre patologie che possono aggravare lo stato fisico, le cause che possono portare a questa situazione possono essere le più diverse. Nella mia carriera ne ho però individuate due in particolare, le difficoltà relazionali e il disagio occupazionale, che unite magari alla paura del giudizio e a un rancore represso, mandano in tilt la mente e, di conseguenza, il corpo».

Come affronta l’uomo questo dramma emotivo?
«Se per alcuni la vergogna impedisce di parlarne apertamente, sono molti di più coloro che, invece, fanno richiesta di un aiuto medico nel momento in cui l’organo maschile non funziona come dovrebbe. All’interno di un percorso di psicoterapia, si va a individuare il motivo alla base della temporanea impotenza, perché l’organismo continua a ribellarsi nonostante l’alto costo pagato per quella sintomatologia. Si scava, quindi, nella memoria alla ricerca di traumi o violenze di qualsiasi tipo – da quelle sessuali al bullismo, dalla paura del giudizio o del confronto all’ansia da prestazione a un certo tipo di educazione – che possono essere stati determinanti sul vissuto al punto da bloccare la sessualità. Di norma, lavorando con un esperto su quell’aspetto, con tanto impegno e un po’ di pazienza il sintomo tende a scomparire progressivamente nel tempo».

E se non basta?
«Altre volte ci si indirizza verso una terapia marcatamente mansionale. Si tratta di un lavoro educazionale, che prevede l’assegnazione di compiti specifici relativi alla sfera della sessualità, come - ad esempio - masturbarsi da soli o in coppia, “maneggiare” il proprio organo di riproduzione o agevolare la penetrazione durante l’atto sessuale. Si chiede ai pazienti di raccontare tutto ciò che avviene durante il rapporto, per analizzare in dettaglio e individuare eventuali barriere, mentali o fisiche, da superare. A seconda che abbiano un partner o meno, cambia ovviamente l’approccio. La ricerca del piacere condiviso deve essere un’esperienza positiva e ludica, ma bisogna essere capaci di giocare e giocare insieme».

Se, invece, la problematica è di natura organica, viene prescritto l’utilizzo di alcuni farmaci. A livello psicologico può creare una dipendenza?
«Assolutamente sì e nel caso di abuso – non per curare davvero l’impotenza ma per incrementare la potenza sessuale – possono creare una disfunzione erettile. Nella maggior parte dei casi che incontro in ospedale, si tratta di giovani sotto i 25 anni, in crisi a causa della “rottura” della sessualità con cui comunicano con il resto del mondo, ai quali viene consigliata una terapia farmacologica. Per qualsiasi trattamento, però, è necessario che ci sia una compliance, un’adesione volontaria, senza di cui la cura non ha efficacia, ma in certe situazione può anche aggravare gli effetti collaterali. Prima di somministrare i vari Viagra o Cialis è necessaria un’attenta valutazione a livello psicogeno e organico da parte di un andrologo. Solo dopo – e con l’approvazione del paziente – si potrà decidere come proseguire»
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