sabato 3 maggio 2014

Parla Lei. Giovanna: mio marito e il Cialis preso di nascosto

Io e mio marito siamo una bella coppia di mezza età, abbiamo superato i 50 anni e siamo sposati da più di 25. E - almeno così credevo - siamo stati sempre una coppia molto unita.
Mio marito ha problemi di erezione da circa 5 anni,  da quando cioè ha cominciato ad avere delle piccole defaillance, che però si risolvevano sempre e alle quali inizialmente non ho dato molto peso. I nostri rapporti sessuali non erano frequentissimi ma appaganti. D'altronde ho sempre pensato che dopo tanti anni fosse fisiologico un calo della passione tra di noi.
Tre anni fa, rassettando in casa, ho trovato un involucro vuoto di pastiglie di Cialis. Onestamente non sapevo di cosa si trattasse e ho pensato fosse qualche integratore:  mio marito è un tipo giovanile, molto curato. Dimostra meno anni di quelli che ha ed è sempre stato un gran salutista, frequenta spesso erboristerie e fa uso di prodotti naturali, quindi quando ho trovato il blister credevo si trattasse di vitamine o cose così e non ci ho più pensato per molto tempo.
Tuttavia, dopo circa un anno, ho trovato nelle tasche di un giubbotto da portare in tintoria una confezione di Cialis completa del bugiardino e ho scoperto a cosa servivano. Onestamente ho pensato che non fossero destinate ai nostri rapporti, quindi ho rimesso tutto al suo posto, facendo finta di nulla, ed ho iniziato a controllare il contenuto della confezione, sospettando un'amante. Ma ho scoperto invece che le pillole diminuivano solo quando avevamo rapporti e che mio marito usava il Cialis solo con me.
Alcune volte, quando non aveva modo di prendere il Cialis e dunque non era "preparato", è stato sul punto di farmi capire, di dirmi delle mezze confessioni del tipo: "non va, mi sono fatto vecchio!" ed io ho sempre sdrammatizzato rispondendo "ci siamo fatti vecchi!" ed è sempre partita una risata.
Recentemente, però, mio marito ha iniziato ad evitarmi, a fare in modo di non rimanere solo con me. Io lo accolgo a casa ogni sera con un bacio e la stessa cosa faccio al mattino per augurargli buona giornata, ma mio marito ha iniziato ad evitare anche questo. Se lo avvicino scosta i gomiti, come per non avere un contatto fisico con me. Di questo lui però non si accorge: non mi sembra un gesto pensato,  ma piuttosto un rifiuto psicologico.
Riflettendo sulla questione, mi sono ricordata che un paio di mesi fa ha lamentato dei disturbi al cuore, una forma di tachicardia, e io gli ho prenotato una visita dal cardiologo. Volevo andasse solo, perché avrebbe potuto confidare al medico l'assunzione del farmaco, ma ha voluto che lo accompagnassi.
Insomma, penso che mi eviti perché crede che il Cialis possa nuocergli al cuore, ma non ha potuto chiedere conferma al medico. Si è spaventato, ha eliminato il Cialis e da allora ha raggiunto la pace dei sensi.
Io vorrei parlarne con lui, dirgli che so tutto e che se il farmaco ha delle controindicazioni per lui non importa, io sono felice anche solo quando mia abbraccia. D'altro canto però sono anche arrabbiata con lui: come si può prendere un farmaco di nascosto, senza prescrizione medica, senza fare nessun accertamento , semplicemente con il fai da te? E poi, avendo paura per la propria salute, dichiararsi vecchio pur di non affrontare il problema? Possibile che dopo tutti questi anni non abbia fiducia in me? Che pensi che non possiamo parlarne e superare il problema assieme?

venerdì 2 maggio 2014

Impotenza, cosa pensano gli uomini e cosa pensano le donne

                                                      
                                                  
Cosa pensano LE DONNE 

“Forse è malato e c'è un motivo medico per questo problema  "
Circa il 85 % di tutti i casi di impotenza sono causati da specifici problemi medici e particolari condizioni fisiche . La maggior parte di questi problemi sono trattabili e alcuni sono curabili .

"Mi chiedo se qualcosa non va nel il nostro rapporto  "
A volte problemi di impotenza sono uno schermo per più gravi problemi emotivi o di relazione

"Forse lui è arrabbiato con me . Forse io mi sono arrabbiata con lui. "
 La rabbia evocata da irritazioni quotidiane o disaccordi è presente in quasi tutte le relazioni e, anche se non apertamente espressa , interferisce con il desiderio sessuale in molte coppie.

"Ha una relazione? Mi vuole lasciare?"
Le donne sono particolarmente vulnerabili ai timori di abbandono e di rifiuto, il distacco emotivo degli uomini nutre le paure nelle donne.

"Onestamente , sono sollevata, non mi manca non avere più rapporti sessuali "
Alcune donne non hanno mai trovato il rapporto sessuale emotivamente gratificante o fisicamente soddisfacente e quindi sono sollevate  dal fatto che il loro partner è impotente

Cosa pensano GLI UOMINI 

“ Se non posso fare del normale sesso con mia moglie sono un fallimento come uomo e come amante, mi sento come un vero perdente e non riesco a smettere di pensare al problema “
Gli uomini che equiparano la soddisfazione sessuale solo con le prestazioni possono pensare a se stessi come a dei fallimenti. Questo problema comporta una crisi di autostima .

"Se io le do qualche dimostrazione di affetto poi lei si aspetta il sesso e arriviamo al problema”
Gli uomini con problemi di erezione tendono a staccarsi emotivamente e fisicamente dalla loro partner . Temono infatti che qualsiasi atto fisico precipiterà in una richiesta di rapporto sessuale.

“ Ci deve essere qualcosa di sbagliato con me, adesso che il sesso è un problema lei non mi toccherà più “
Alcuni pensano che sia inappropriato per un uomo di ammettere di aver bisogno di un abbraccio quindi quando un uomo non riesce ad avere un rapporto sessuale si sente molto solo.

" Se non posso soddisfare i suoi bisogni sessuali , lei mi lascerà "
Soprattutto gli uomini più giovani si sentono vulnerabili e temono che il loro partner cercherà rapporto meno problematico .

“Prima della comparsa dell’impotenza provavo attrazione sessuale verso la mia compagna ora non più, mi chiedo se lei non fa più per me”
Quando un uomo non ha più rapporti sessuali  con la propria partner non sa se rimanere nella relazione anche se la donna  diventa più un’amica che una compagna o rivolgere l’attenzione altrove. 

mercoledì 30 aprile 2014

Giovani e Viagra, un nuovo stile di vita per migliorare le prestazioni a letto?

Sono sempre di più i giovani attratti dalle pillole blu perché vorrebbero migliorare le proprie prestazioni in camera da letto. Sull’onda del successo del bestseller erotico “Cinquanta sfumature di grigio”, della popolare serie televisiva “Sex and the City” che ha liberato i costumi sessuali e la facilità con cui è possibile accedere al porno su internet, se molte donne sono diventate più esigenti nell’intimità, altrettanti uomini oggi si sentono più insicuri. Diana Appleyard, giornalista della rivista inglese “The Sun”, li ha intervistati. Il risultato? Per tanti il Viagra è ormai uno stile di vita: non si tratta di curare una disfunzione sessuale, ma di un “aiutino” in più per avere una notte di fuoco.

“Quando mi sono lasciato con la mia fidanzata e ho ricominciare a uscire con altre ragazze, non ho potuto non notare che oggi si aspettano da no
i performance da pornostar”, racconta Mark, 27 anni. Comprare il farmaco su internet è stato facile: “Ho iniziato a prenderla prima di andare a ballare la sera così che potesse fare effetto al ritorno a casa, mai avuto effetti collaterali”. Secondo lui, la pornografia online è responsabile di questo cambio di atteggiamento da parte delle femmine: “Gli uomini guardano i filmini erotici e si aspettano che le donne si comportino come le attrici, ma per tante donne non è diverso. E anche loro si aspettano che il partner continui per ore, orgasmo dopo orgasmo”.

John, invece, ha preso la sua prima pillola all’università: “E’ stato il mio compagno di stanza a consigliarmelo e così l’ho preso una sera, prima di incontrare la mia ragazza”. Ancora prima di venire a sapere dell’assunzione di Viagra, lei si è subito accorta del cambiamento sotto le lenzuola rispetto a prima: “Mi è bastata un’ora – continua il 24enne – perché l’eccitazione esplodesse, ma subito dopo mi sono spaventato quando la mia vista ha cominciato ad appannarsi e mi sono venuti improvvisamente crampi allo stomaco ed emicrania. Così ho giurato a me stesso che non avrei mai più fatto lo stesso errore: non si deve scherzare con un farmaco così potente, soprattutto quando non ce n’è necessità”.

Luke, che ha più o meno la stessa età, ammette di esserne assuefatto. “Ormai l’assunzione di Viagra è diventata parte di me: se faccio l’amore senza prendere la pillola, perdo subito interesse e, di conseguenza, l’erezione”. A 16 ha visto la pubblicità del farmaco su internet e ha deciso di provare: “All’epoca il sesso non durava a lungo e il Viagra mi garantiva una prestazione più lunga – spiega lo studente, oggi 22enne –, ma non ho mai avuto disfunzioni sessuali”. Nel suo caso si tratta di una dipendenza probabilmente più di natura psicologia, sottolinea Appleyard: nonostante Luke abbia cercato anche altri rimedi, afferma di non aver mai trovato nulla meglio della pillola blu che gli garantisce un piacere più intenso. “Credo che il mio corpo si sia abituato per adesso. Io la vedo come una droga innocua, che migliora il mio modo di fare l’amore”.

Anche Tom, infine, è convinto che le donne abbiano oggi molte più aspettative riguardo al sesso rispetto a qualche decennio fa. Nel Viagra ha trovato un’iniezione di fiducia: “Non l’ho fatto perché volevo fare sesso e neanche a causa di una qualche disfunzione – conclude –. Non credo faccia male a chi non ha problemi di erezione, ma certamente non bisogna abusarne”.

martedì 29 aprile 2014

Disfunzione erettile: arriva la pillola super veloce

La formula chimica dell'Avanafil, la molecola alla base della nuova pillola "fast"



Una nuova pillola per la cura della disfunzione erettile, più rapida, efficace e con minori effetti collaterali, è stata presentata ad aprile al congresso dell'Associazione europea di urologia di Stoccolma. Si tratta di un farmaco a base di Avanafil, che promette tempi di efficacia dimezzati rispetto agli altri farmaci disponibili: consente, infatti, di poter avere un rapporto sessuale già entro 15 minuti dall'assunzione. Disponibile da poco anche in Italia - il farmaco era già presente in Francia, Germania e Spagna - la pillola è prodotta da un'azienda italiana, la Menarini.

Uno studio internazionale pubblicato su International Journal of Clinical Practice e condotto su 686 pazienti ha dimostrato che otto uomini su dieci rispondono molto bene al farmaco, che è efficace anche su forme molto gravi di disfunzione erettile. Secondo gli scienziati, inoltre, il farmaco riduce sensibilmente l'insorgenza di effetti collaterali come cefalea, congestione nasale, vampate, disturbi visivi e mal di schiena ed ha una più bassa capacità di interazione con altri medicinali e alimenti. Il medicinale, infine, ha un'ottima resa su pazienti anziani, con diabete o con insufficienza renale, in quanto non richiede un particolare bilanciamento dei dosaggi.

Un'arma efficace, dunque, per gli oltre tre milioni di italiani che soffrono di disfunzione erettile e che possono così vivere la propria sessualità con naturalezza, senza doverla "programmare" e senza sentirsi dunque dei malati.

Il nuovo farmaco rappresenta quindi una importante novità nella cura delle disfunzioni erettili, in quanto riduce i tempi di attesa - gli altri farmaci in commercio impiegano almeno 30 minuti per entrare in azione - e riesce a protrarre le prestazioni fino a oltre sei ore, un risultato intermedio rispetto a quello troppo breve (dalle 3 alle 5 ore) o troppo lungo (oltre 17 ore) dei concorrenti. 

“Purtroppo  – ha spiegato Vincenzo Mirone, segretario generale della Società Italiana di Urologia (SIU) – il 40-50% dei pazienti con disfunzione erettile non ottiene una vita sessuale pienamente soddisfacente e abbandona la terapia entro poche settimane. Questo accade perché le aspettative dei pazienti nei confronti del trattamento farmacologico sono molteplici e non sempre le attuali pillole riescono a rispondere a tutti i bisogni”. Ben vengano dunque nuovi e più efficaci farmaci.

La cosa più importante, però, è tenere sempre a mente due importanti avvertenze, valide per tutti i medicinali contro le disfunzioni erettili: ''E' sempre indispensabile - ha concluso Mirone - acquistare il farmaco su prescrizione medica ed è sempre bene diffidare delle offerte sul web di vendita di medicinali, perché nella maggior parte dei casi si tratta di copie contraffatte, pericolose e poco sicure''.


lunedì 28 aprile 2014

domenica 27 aprile 2014

Avete mai assunto farmaci come il Viagra? I risultati del nostro sondaggio


Vi abbiamo chiesto se avete mai assunto farmaci contro la disfunzione erettile come il Viagra: ecco i risultati del sondaggio di questa settimana.
Ben il 56% di quanti tra voi hanno risposto al sondaggio ha provato questa medicina, mentre il 43% non ne ha mai fatto uso. Un dato alto, impressionante, che non deve però stupire se si considera che il sondaggio è aperto ai lettori di un blog dedicato alle disfunzioni erettili - particolarmente sensibilizzati sull'argomento - e rappresenta un campione non scientifico, quindi privo di valore statistico.

venerdì 25 aprile 2014

Sei nel mood giusto per risolvere il problema? 10 domande da farsi...






Il successo di qualsiasi cura conto l’impotenza è sempre correlato alla qualità di una relazione; le ricerche hanno dimostrato infatti che una coppia che si ama e condivide un profondo impegno nella vita di coppia ottiene risultati migliori.

Rispondendo a queste domande puoi capire se tu e la tua partner siete sulla strada giusta per risolvere il problema:

  • Ti impegni a lavorare con la tua partner per risolvere il problema? La tua partner vuole lavorare con te?
  • In passato avete già risolto problemi insieme?
  • Vi state informando sulla disfunzione erettile?
  • Siete disposti a partecipare a un processo di cura che può anche aver bisogno di tempo?
  •  Avete un senso dell'umorismo ? Coppie che sono in grado di condividere un sorriso nei momenti di stress sembrano più in grado di risolvere i problemi.
  • Siete disposti a parlare francamente con il vostro partner circa la sua impotenza e il suo effetto su di voi?
  • Tu e la tua partner avevate una buona intesa sessuale prima della comparsa dell’ impotenza ?
  • A dispetto di impotenza, tu e la tua compagna siete ancora  attratti sessualmente l'uno all'altra? Il desiderio sessuale per il vostro compagno/a è un segnale di possibile esito favorevole per la terapia sessuale.
  •    Da quanto tempo si è manifestato il problema di disfunzione erettile ? Il trattamento rapido di un problema di disfunzione garantisce infatti maggiori risultati
  •     Sei positivo riguardo al successo nella risoluzione del problema? 


Provando a rispondere con sincerità a queste 10 domande puoi capire se sei sulla strada giusta per affrontare e risolvere il problema.

mercoledì 23 aprile 2014

"Se il problema è organico, non aspettate ad andare dall'andrologo"

Se un problema fisico ci impedisce di vivere normalmente la nostra sessualità, le conseguenze si riflettono su tutta la nostra vita. A chi rivolgersi in questi casi? Abbiamo chiesto a chi ha vissuto questa situazione di raccontarci la propria esperienza.

Sono otto anni che Matteo combatte con la disfunzione erettile. Una vita normale, fatta di casa e lavoro, qualche uscita con gli amici e tanto sport. A vent’anni però, si rompe qualcosa: “Un giorno io e la mia ragazza ci siamo appartati per avere un rapporto sessuale – racconta –, ma niente, nessuna risposta dal mio pene: è rimasto lì, inerme, insensibile a qualsiasi stimolazione”. Quanto successo è uno choc: “Dopo un po’ di tentativi, anche nei giorni successivi, la relazione finisce. Dal quel momento mi rinchiudo in casa, non riesco a parlarne con nessuno, tantomeno con gli amici. Provo ad andare dall’andrologo, ma la vergogna mi fa abbandonare subito la visita”.

Così nei mesi successivi la libido scende a livelli drastici, nessuna traccia delle erezioni che prima erano la normalità. “Solo dopo diversi anni mi sono convinto a ritornare da un medico – spiega –, perché ho conosciuto una ragazza che mi piace davvero tanto e mi fa stare male l’idea che non concluderò niente quando saremo in intimità. Per il momento lei pensa che sia soltanto una questione di timidezza nel farmi vedere tutto nudo e questo non fa altro che accrescere la mia ansia da prestazione”.

Dagli esami del sangue emerge però una grave carenza di testosterone, che rende Matteo sempre stanco e demotivato. L’ecodoppler dinamico al pene evidenzia poi una fuga venosa, che “devia” il sangue impedendo l’afflusso nei corpi cavernosi necessari per portare l’organo in erezione. “Per curare la mancanza di ormoni ora faccio delle iniezioni intramuscolari due volte alla settimana, accompagnate dall’assunzione di inibitori orali. Anche se ho qualche erezione spontanea in più, non durano e il problema persiste quando mi avvicino all’altro sesso: non provo niente, anche se vengo toccato ovunque. È come se mi mancasse del tutto l’adrenalina”.

“Quello che mi preoccupa è il desiderio sessuale che non c’è più. È tremendo quando provi sentimenti per una persona che ti piace ma non riesci a dimostrarlo anche fisicamente – conclude Matteo –. Sicuramente la mia vergogna di confrontarmi con un medico non ha fatto altro che ritardare una possibile guarigione e aggravare la mia situazione, per questo consiglio a tutti di affrontarla prima possibile”.

martedì 22 aprile 2014

Erbe, minerali e vitamine per curare la disfunzione erettile



Le Vitamine

Vitamina A: è una vitamina essenziale per la regolazione del progesterone, fondamentale per avere una buona vita sessuale.
Vitamina B1: questa vitamina è incredibilmente importante per l'ottimizzazione dei nervi e per la trasmissione di energia in tutto il corpo. La vitamina B aiuta a migliorare la circolazione e la resistenza.
Vitamina C: quando si assume vitamina C, si stimola la produzione degli ormoni necessari per una sana vita sessuale e per la fertilità. La vitamina C aiuta ad aumentare il numero di spermatozoi e la loro mobilità, rafforza i capillari e le vene e riduce il colesterolo nel sangue.
Vitamina E: spesso definita come la "vitamina del sesso", la vitamina E è anche considerata un antiossidante anti-invecchiamento. Aiuta a proteggere le membrane delle cellule dai danni dei radicali liberi. Promuove anche la creazione di prostaglandine, ormoni importanti per un sano desiderio sessuale.

I Minerali 

Zinco: la prostata accumula zinco in quantità elevata e basse concentrazioni di zinco si trovano spesso negli uomini con difficoltà erettili. Lo zinco è necessario per la corretta realizzazione del testosterone e lo sviluppo di spermatozoi.
Magnesio: anche se si trova solo in tracce nel corpo, è importante per combattere la disfunzione erettile. Il magnesio svolge un ruolo importante nella creazione di androgeni, estrogeni e neurotrasmettitori che regolano la libido.
Selenio: quasi il 50% del selenio presente negli individui di sesso maschile si trova nei testicoli e nei condotti seminali. La perdita di selenio significa basso numero di spermatozoi e può portare alla disfunzione erettile.

Le Erbe

Ginseng: l'assunzione di 900 mg di ginseng tre volte al giorno può aumentare la libido maschile e prolungare l'erezione dell'uomo.
Ginkgo Biloba: una dose giornaliera di 240mg di questa erba può aumentare il flusso di sangue in tutto il corpo, compreso il pene.
Epimedium: questa erba rilassa la muscolatura liscia e fa aumentare il flusso sanguigno, rallentando l'enzima PDE-5. La stessa azione del Viagra, ma in misura minore e senza gli effetti collaterali.
Serenoa Repens: l'assunzione di questa erba riduce la ripartizione del testosterone in DHT e questo può portare ad un aumento dei livelli di testosterone, che rende più facile ottenere e mantenere un'erezione.

lunedì 21 aprile 2014

sabato 19 aprile 2014

Disfunzione erettile, parla lei: la storia di Elena

"Sono sposata con Paolo da 35 anni . Un anno fa , Paolo ha avuto un intervento chirurgico per un triplo by-pass . Da quel momento i nostri rapporti sessuali sono diminuiti, in silenzio, mentre entrambi fingevamo che il problema non esistesse, ed è tuttora così. Giusto poche sere fa, per esempio, Paolo ed io eravamo finalmente soli dopo una settimana intensa. La serata era perfetta: senza telefono che suona, senza distrazioni, senza interruzioni; aspettavo con ansia un momento speciale come questo per stare insieme e condividere un po' di intimità. Tuttavia, nonostante le mie carezze e le coccole, Paolo non ha risposto ai miei stimoli. Quanto più ho provato, tanto più il tutto è diventato ansiogeno e negativo per entrambi. Paolo era imbarazzato e si è scusato. Poi, sommessamente, mi ha sussurrato: "Scusami, ultimamente non sono lo stesso di sempre". Mi sentivo delusa, frustrata, e francamente un po' arrabbiata. Non era la prima volta che accadeva qualcosa del genere. A volte, nel bel mezzo del rapporto sessuale, Paolo perde l'erezione e dobbiamo smettere. Ogni volta cerco di essere di supporto, dicendo che non importa, di non preoccuparsi, che è bello anche stare assieme. Ma non è così, lo so, e lo sa anche lui.
Il medico ha detto più volte a Paolo che anche nelle sue condizioni può avere rapporti sessuali. Ma lui dice che ha paura. Forse è vero, forse no. Del resto ho 57 anni e di sicuro non sono più bella come una volta. Ogni giorno vedo una nuova ruga, sono ingrassata e il mio corpo sta perdendo la battaglia contro la forza di gravità. Forse sono io che non sono più attraente, forse dovrei lasciar perdere e concentrarmi su qualcos'altro. Ma, anche se ci provo, questo senso di inquietudine e infelicità non se ne va".

venerdì 18 aprile 2014

Disfunzione erettile, un problema in crescita nei giovani



Nonostante la pubblicità ci ha abituati ad associare l’impotenza ad anziani signori con capelli grigi e macchine potenti questo problema riguarda sempre di più anche i giovani.

Un nuovo studio ha scoperto che, fra gli uomini che soffrono di questo problema, 1 su 4 ha meno di 40 anni.

Ma ancora più interessante è che questo studio ha evidenziato che gli uomini più giovani avevano indici di massa corporea più bassi, livelli di testosterone più alti e minore incidenza di altre patologie rispetto ai più anziani, caratteristiche che, in teoria , dovrebbero renderli meno soggetti a problemi di impotenza .

Quali possono essere quindi i fattori che incidono nei  giovani che soffrono di questo problema? Il Dott. Paul Turek , esperto di salute riproduttiva degli uomini e fondatore del Turek Clinic di San Francisco sostiene che una possibile spiegazione è che gli under 40 sono più propensi a fumare sigarette e a fare  uso di droghe rispetto ai più anziani." Queste abitudini possono influenzare l'equilibrio ormonale e l'integrità dei vasi sanguigni e aumentare il rischio cardiovascolare, tutto questo porta alla disfunzione erettile”, spiega  Turek . Il medico sostiene inoltre che anche lo stress , la depressione  e l’uso di farmaci può rendere più inclini alla patologia.
Turek  sottolinea poi il lato psicologico del problema , la disfunzione erettile infatti è considerata da uomini sotto i 40 un problema molto più grave di come invece è considerata dagli over 60, un giovane infatti può considerare grave un singolo episodio di impotenza  mentre per un uomo più anziano il problema diventa grave se si presenta almeno la metà delle volte in cui cerca di avere un rapporto.

Un’occasionale mancanza di  erezione è normale anche a 40 anni, ma se il problema  persiste è il caso di andare dal medico per scoprire quali possono essere le cause e valutare insieme le cure.

C'è poi però una buona notizia: la perdita della potenza sessuale può regredire con un adeguato stile di vita, la  remissione del problema infatti può avvenire nel 29% dei casi intervenendo soltanto su alcuni fattori socio-igienico dietetici in particolare sul  tipo di lavoro, su alcune malattie e sulle apnee notturne; questo è il risultato di uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’università di Adelaide, in Australia, e pubblicato sulla prestigiosa rivista del settore, Journal of Sexual Medicine, lo studio è stato condotto per un periodo di 5 anni su 810 uomini, con un’età compresa tra i 35 e gli 80 anni.

Sean Martin, principale investigatore dello studio, ha affermato che la remissione del problema passa da «una riduzione del peso, una migliore nutrizione, un aumento dell’attività fisica. Occorre poi  bere meno alcool, dormire di più e controllare eventuali malattie come diabete, ipertensione ed ipercolesterolemia».  Anche Gary Wittert, altro ricercatore del gruppo, è stato lapidario aggiungendo che una buona salute sessuale dipende da noi in quanto «molte delle condizioni prima elencate sono modificabili e quindi esiste la possibilità concreta di fare qualcosa per far regredire la disfunzione erettile». Il Dott. Martin ha  aggiunto che, perfino quando sono richiesti dei farmaci per il trattamento della disfunzione erettile, gli effetti ottenuti dalla loro somministrazione sono migliori se associati ad un miglioramento dello stile di vita.

mercoledì 16 aprile 2014

"Lo psicoterapeuta mi ha aiutato a superare le mie paure"

Quanto è difficile affrontare prendere coscienza del proprio problema e affrontare le paure più profonde, quando la causa della disfunzione erettile non è fisica? Abbiamo chiesto a chi ha vissuto questa situazione di raccontarci la propria esperienza. 

Per Stefano – che ci ha chiesto di tutelare la sua privacy usando un nome di fantasia – l’impotenza è una parola che lo perseguita da tempo. “Avevo poco più di vent’anni quando mi è capitato la prima volta di fare cilecca con ragazza di turno, ora mi avvicino ai quarant’anni”, racconta. Con il tempo la situazione si è decisamente aggravata: “Anche se ci sono periodi, mesi o addirittura anni, in cui va tutto bene, sono sempre alternati a giorni o settimane in cui mi è impossibile avere un rapporto sessuale soddisfacente – continua –. E alcune volte non riesco a provocare un’erezione neanche masturbandomi”. Il peggio arriva però quando si insinua nella mente la depressione: “La mancanza di desiderio sessuale è devastante, se penso che prima il solo pensiero di una donna nuda prima mi eccitava incredibilmente e ora mi capita di essere praticamente impassibile quando me lo trovo davanti”.

Dopo che gli esami del sangue non hanno riscontrato altre patologie, per il medico si tratta di una questione psicogena: “Ero scettico – spiega Stefano – e mi imbarazzava l’idea di un colloquio con uno psicologo. Anche l’andrologo ha poi confermato che la causa delle mie défaillances è lo stress, invitandomi a rilassarmi invece di prescrivermi cure con pillole tipo il Viagra”.

“Il terrore di allontanarmi sempre di più e perdere la mia compagna mi ha fatto fare il passo successivo: ho preso il coraggio a due mani e mi sono affidato a uno psicoterapeuta”. Il percorso è stato lungo e difficile: “Non posso ancora dire di aver risolto il mio problema completamente, ma di sicuro mi ha aiutato a guardarmi dentro. Parlando, ho scoperto un lato di me che mi era sconosciuto, sono riuscito a risolvere vecchi rancori con me stesso e a comprendere che non devo colpevolizzarmi in quei momenti di debolezza a letto. Avere accanto a sé qualcuno che ci sostenga è fondamentale: non siamo macchine, ma persone”.

martedì 15 aprile 2014

Disfunzione erettile e diabete, due problemi spesso correlati


I soggetti che soffrono di cuore, diabete o sindrome metabolica sono spesso affetti anche di disfunzione erettile. Fra tutte le patologie croniche, il diabete mellito dimostra la correlazione più sostanziale e caratteristica con i problemi erettili.
Se infatti in Italia la disfunzione erettile si riscontra nel 12,8% della popolazione generale, questo dato balza ben al 35,8% nella popolazione dei pazienti che soffrono di diabete (Parazzini, European Journal of Urology). Diabete e disfunzione erettile hanno una tale correlazione che nel 12% dei pazienti a cui è stato riscontrato il diabete il sintomo d'esordio  è stata appunto una disfunzione erettile.


Il rischio di sviluppare una disfunzione erettile, in un soggetto diabetico, è strettamente correlato al tipo (1 o 2, detto anche mellito), alla durata della malattia e al grado di compenso metabolico. 
La prevalenza di tale disturbo nella popolazione diabetica può aumentare per differenti cause. Tra queste le più frequenti sono
  • età
  • durata della malattia
  • scarso controllo dei tassi glicemici
  • vizio del fumo
  • eccessivo consumo di alcool
  • obesità e scarsa attività fisica
  • complicanze vascolari 
  • ipertensione associata al diabete
  • assunzione di farmaci anti-ipertensivi 

Inoltre, nei casi di disfunzione erettile legata a diabete, sono stati identificati anche vari elementi eziopatogenetici, che possono integrarsi a vicenda:

cause di natura psicogena: la consapevolezza che il diabete è una patologia cronica spesso associata a disfunzione erettile e ad altre complicanze, può scatenare nell'uomo ansia da prestazione. La paura del fallimento durante un rapporto sessuale è una comune causa di disfunzione erettile e contribuisce ad alimentare deficit erettivi di altra natura.
alterazioni macro-vascolari: in presenza di diabete non adeguatamente controllato dalle terapie farmacologiche, il glucosio in eccesso si lega alla parete dei vasi sanguigni rendendoli meno elastici ed alterandone la funzionalità. Il diabete è spesso associato ad aterosclerosi, che riduce la pervietà dei grossi vasi arteriosi limitando l'afflusso di sangue ai corpi cavernosi del pene, o può interessare direttamente le arterie peniene.
alterazioni nervose e endoteliali: le alterazioni dei piccoli vasi sanguigni che trasportano sangue, ossigeno e nutrienti ai nervi, determinano un danno degli stessi (neuropatia). Si riduce così la sintesi di ossido nitrico da parte di endotelio e terminazioni nervose (l'ossido nitrico è il mediatore fondamentale dell'erezione).


Identificare le cause della disfunzione erettile nel diabetico è il primo passo per stabilire un trattamento idoneo a regalare una vita sessuale soddisfacente. Il paziente diabetico con deficit erettivo dovrebbe anzitutto rivolgersi al medico, considerando che tra i diabetici sono comuni complicazioni a carico del cuore, del fegato e dei reni, che richiedono terapie specifiche con possibile interazione farmacologica. I farmaci utilizzati per il trattamento della disfunzione erettile potrebbero risultare quindi controindicati.

Detto questo dobbiamo poi sempre ricordare che una buona metà dei maschi che hanno un diabete mellito e che lamentano un problema sessuale non ha una causa organica isolata e che un buon numero di diabetici invece presenta un problema misto (cioè con fattori organici e psicologici associati) ed in questi casi è sempre indicata la contemporanea valutazione di un esperto psicologo.



lunedì 14 aprile 2014

domenica 13 aprile 2014

Disfunzione erettile, a che età ti è successo la prima volta? I risultati del nostro sondaggio


Ecco i risultati del sondaggio di questa settimana: vi abbiamo chiesto quando vi è capitato, per la prima volta, di avere problemi di disfunzione erettile. Non stupisce il fatto che pochi di voi abbiano una giovane età: secondo uno studio del 2010 la disfunzione erettile colpisce circa il 13% della popolazione italiana, ma di questi solo il 2% ha meno di 40 anni. Sebbene la maggiore casistica si riscontri in uomini oltre i 65 anni, questa fascia risulta sottostimata nel nostro campione. Un problema, probabilmente, legato alla minore dimestichezza con il web di questa fascia della popolazione. 

venerdì 11 aprile 2014

Disfunzione erettile e shiatsu, il servizio de "Le Iene"




Che cos'è l'impotenza psicologica?
Quanti sono gli italiani che ne soffrono?
Cosa comporta l'abuso di viagra?
Come può lo shiatsu aiutare a risolvere l'impotenza psicologica?

Dalla ginnastica anti impotenza, alla cura attraverso i massaggi, queste e molte altre risposte in questo divertente servizio de "Le Iene".

Guarda il video qui:
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/228495/gerardi-impotenza-sessuale.html

mercoledì 9 aprile 2014

Cialis, Viagra e Levitra: la parola a chi li ha usati

Sildenafil, Tadalafil, Vardenafil. Sono i principi attivi di alcuni dei farmaci più diffusi per la cura delle disfunzioni erettili. Ma come agiscono? Funzionano o no? Abbiamo chiesto a chi li ha usati di raccontarci la sua esperienza. 

Antonio ha quasi 35, corporatura normale, ma leggermente sovrappeso. “Aggiungetevi stress e stanchezza e avrete la ricetta ideale per episodi d’impotenza – ci racconta –. Così mi sono rivolto a una mia ex, con la quale ho mantenuto un buon rapporto, per capire se fosse il caso di prendere qualche “aiutino” in attesa di tornare in piena salute”. Dopo una visita medica, gli sono stati prescritti Cialis e Levitra da assumere alternati e senza sovrapporli.

“Il primo – spiega – è chiamato anche “pillola del week-end” perché dura per circa 36 ore. L’ho provata la prima volta a casa, da solo, per capire come funzionasse e con quali effetti collaterali. Venti minuti dopo averla presa, dopo un po’ di stimolazione, ho subito avuto una poderosa erezione, ma anche alcuni effetti collaterali tra cui naso chiuso, nausea e cattiva digestione. La volta successiva l’ho assunta a stomaco pieno e ha cominciato a fare effetto dopo un’ora e mezza. Niente da fare, invece, in una terza occasione. Se da una parte con il Cialis le erezioni sembrano più naturali, è anche vero – da esperienze personali e commenti di conoscenti – che è il farmaco che dà meno “garanzie” sul risultato”.

“Viagra e Levitra, invece, sono sovrapponibili dal momento che le molecole sono molto simili – continua –. La durata del medicinale è di 4-6 ore e anche l’effetto è più “esplosivo”. Anche se preso a dosaggio minimo, senza aver prima mangiato, bastano appena 30 minuti per avere un’erezione. Anche qui, senti che sta funzionando nel momento in cui ti si chiude il naso, il viso ti diventa rosso per la vasodilatazione e provi un leggerissimo mal di testa. Praticamente non c’è neanche bisogno di stimolare il pene che sembra quasi di marmo. Ho provato questi farmaci tre volte e devo dire che ti danno una sicurezza incredibile”.

Ma sono davvero rimedi necessari? “Tutti diranno di non averne bisogno, ma vi assicuro che la situazione cambia completamente – conclude Antonio –. È davvero difficile avere in modo naturale erezioni così vigorose e lunghe, nonostante la stanchezza. Certo, un certo effetto dopante può portare a un abuso. Bisogna fare sempre attenzione perché così come è facile assumere queste sostanze senza problemi, è anche facile diventarne dipendenti psicologicamente”.

martedì 8 aprile 2014

Disfunzione erettile, come parlarne con il proprio medico



Avere difficoltà a raggiungere l'erezione può essere imbarazzante. Per gli uomini si tratta di una cosa molto difficile da ammettere, tanto da avere difficoltà a parlarne anche col proprio medico di base.
Tutto ciò è sbagliato per diversi motivi. Innanzitutto perché i problemi di erezione possono essere un campanello d'allarme precoce di gravi problemi di salute, come malattie cardiache e diabete. La disfunzione erettile, inoltre, può essere causata anche da alcuni farmaci, come quelli per la pressione sanguigna. Non importa quale sia la causa dei vostri problemi di erezione, il vostro medico è sempre una risorsa importante, che può aiutarvi sia con semplici consigli che prescrivendovi farmaci o analisi.
Ecco come superare l'imbarazzo e ottenere tutto l'aiuto di cui avete bisogno.

Riconosci che non sei solo

Statisticamente, non sei il primo uomo a parlare con il proprio medico di problemi di erezione. Secondo le più recenti statistiche mediche, più della metà degli uomini di età compresa tra 40 e 70 anni hanno riscontrato un certo grado di difficoltà erettile. E solo il dieci per cento di loro erano in grado di ottenere o mantenere l'erezione durante il sesso.

Trova il coraggio

Per un sacco di uomini ammettere il problema per la prima volta è il passo più difficile. Scegli un approccio che ti faccia sentire a tuo agio e tranquillo. Quando chiami per fissare un appuntamento, non devi dire: "Ho difficoltà a raggiungere un'erezione". Si può semplicemente dire che si desidera parlare con il medico per un problema di salute sessuale. Se necessario, è possibile usare le stesse parole per introdurre l'argomento una volta che ci si siede con il medico.

Sii onesto

Sii il più aperto e sincero possibile con il tuo medico. Fornire quante più informazioni possibile aiuterà il medico ad aiutarti. Queste alcune delle informazioni che è importante comunicare.


  • Quando hai notato per la prima volta che stavi avendo difficoltà di erezione
  • Se hai problemi anche mentre ti masturbi o solo mentre fai sesso con il partner
  • Quali farmaci stai prendendo
  • Eventuali altri sintomi o problemi di salute che hai notato
  • Se fumi o bevi alcool
  • Come tu e il tuo partner avete affrontato le difficoltà di erezione
  • Se ti senti ansioso o depresso
  • Come giudichi il tuo desiderio sessuale
  • Quali fattori ritieni possano essere la causa del problema


Maggiori informazioni fornirai, migliore e più mirato sarà l'aiuto che il medico potrà offrirti.

Porta un elenco di domande

Poiché parlare di problemi di erezione può essere imbarazzante, si può essere tentati di chiudere la visita il più rapidamente possibile. Per essere sicuri di ottenere tutte le informazioni necessarie e sottoporsi a una visita esaustiva, preparatevi un elenco di domande da fare al medico. Alcuni esempi possono includere:


  • È normale avere difficoltà a raggiungere l'erezione alla mia età?
  • I problemi di erezione potrebbero essere un segno di un problema sottostante?
  • È un problema fisico o psicologico?
  • Devo considerare di vedere uno psicoterapeuta?
  • Un farmaco contro la disfunzione erettile potrebbe aiutarmi ?
  • Se comincio ad assumere un farmaco contro l'impotenza, dovrò usarlo per sempre?
  • Ci sono dei cambiamenti nel mio stile di vita che posso fare per migliorare la qualità delle mie erezioni?
  • Ho bisogno di vedere un urologo o un altro specialista?


Non sottovalutate mai i problemi di erezione. In alcuni casi possono aiutarvi ad individuare rapidamente patologie anche gravi. In tutti i casi, l'intervento di un medico potrebbe portarvi a risolvere più velocemente e in tutta sicurezza i vostri problemi. Ricordate che il "fai da te" in medicina non è mai una buona soluzione e che il vostro medico è comunque e sempre vincolato al silenzio dal segreto professionale.

lunedì 7 aprile 2014

sabato 5 aprile 2014

Disfunzione erettile, parla lei. Antonella, così io e Andrea abbiamo risolto il problema

Quando ci è successo, tre anni fa, avevo conosciuto Andrea da poco, ad una festa, tramite amici comuni. Avevamo trent'anni e ci frequentavamo più o meno da un mesetto: il nostro rapporto era ancora nella fase delle farfalle, della scoperta reciproca, delle risate. Quella, insomma, in cui non ti aspetti che un macigno ti cada dritto in testa.

Una sera, complici una cenetta romantica e qualche bicchiere di vino, decisi di lasciarmi andare, proposi ad Andrea di salire a casa mia e finimmo a letto. Lui era teso, ma non diedi troppo peso alla cosa, pensando fosse solo l'emozione della "prima impressione". Ma l'epilogo della serata non fu proprio quello che mi aspettavo.

Andrea era stato un gentleman, soddisfacendo prima tutti i miei desideri, ma quando è arrivato il momento di avere un rapporto completo mi sono accorta che nel suo corpo qualcosa non stava funzionando. Cercando di metterlo a suo agio ho sfoderato tutte le mie doti più sexy, ma il mio comportamento, disinibito e aggressivo, invece di complicare le cose sembrava peggiorarle.

Finalmente, in preda all'imbarazzo più totale, Andrea mi ha chiesto di fermarci, iniziando a snocciolare tutte le frasi di rito: non mi capita mai, sono stressato, a lavoro è un periodaccio. Io, nel mio intimo, mi stavo già crocifiggendo, per il mio seno troppo piccolo, le mie cosce troppo grosse, il mio, insomma, non piacergli abbastanza. Naturalmente lui era impegnato a sperticarsi in complimenti per me, il che rendeva alle mie orecchie ancora più credibili le mie elucubrazioni, la mia convinzione di non essere abbastanza.

Nel periodo che seguì Andrea evitò l'argomento sesso come fosse un tabù. Continuavamo a vederci e lui diceva di essere preso e di star bene con me, ma poi, a conti fatti, quando non accampava scuse sotto il portone, saliva a casa mia, si dedicava a me e poi fuggiva con le scuse più assurde.

Dopo un mese di tutto questo sono sbottata. Mi pareva di avere a che fare con Dottor Jekyll e Mr. Hyde. L'uomo perfetto fuori casa, un'altra persona in camera da letto. Gli ho detto che non potevamo iniziare il nostro rapporto su un castello di bugie, che avrei fatto di tutto per aiutarlo ma che avremmo dovuto parlare del suo problema. Per tutta risposta mi scaricò sotto casa nel più completo silenzio e sparì per una settimana.

Poi mi ritelefonò e mi chiese di vederci. Mi disse che in quel momento non era in grado di affrontare anche quel problema, che stava uscendo con fatica da una brutta depressione e che ancora era alle prese con terapia e psicofarmaci. Rimasi spiazzata. Gli dissi che avevo bisogno di tempo per pensare.

Su consiglio di un'amica mi rivolsi a un sessuologo. Andrea mi piaceva, tanto, ed ero restia a lasciarlo andare. Il medico mi spiegò che l'impotenza è spesso un effetto collaterale degli psicofarmaci e che, se avessi voluto, lui ci avrebbe ricevuto assieme, per spiegarci come il sesso non si riduca solo al rapporto propriamente detto e per offrirci il suo sostegno in attesa che Andrea terminasse la sua cura.

Ho chiamato Andrea e tra le lacrime l'ho scongiurato di provarci. Abbiamo vissuto un anno e mezzo dapprima duro, poi sempre più semplice, perché avevamo imparato a coccolarci come due ragazzini, raggiungendo una confidenza e una consapevolezza che poche coppie hanno e sentendoci perfettamente realizzati, anche sul piano fisico. Andrea migliorava di mese in mese e alla fine il suo terapeuta decise di sospendere gli psicofarmaci. Pian piano tornarono anche le sue erezioni, e finalmente riuscimmo ad avere anche rapporti completi. Non che ne sentissimo più la schiavizzante necessità per sentirci una coppia, ma ci hanno aiutato ad avere Marta, la nostra splendida bambina di sette mesi.


venerdì 4 aprile 2014

C’è chi la canta…8 canzoni sulle disavventure sessuali...


Ci sono tanti modi per esprimere una difficoltà e anche per condividerla, se la musica è la tua arte le canzoni sono sicuramente il metodo più facile…Una piccola raccolta di brani che raccontano storie di famosi insuccessi..

 1.       Ike Turner, "She Made My Blood Run Cold"

    Il violento offensivo ex marito di Tina Turner negli anni ’50 era in cima alle classifiche di R&B, in
   "She Made My Blood Run Cold" racconta di questa donna i cui baci provocano in lui un violento e immediato calo della temperatura corporea; il cuore si congela e dagli occhi scendono dei ghiaccioli. La donna è talmente potente che anche il medico che cura il protagonista della canzone viene ghiacciato dalla donna.

2.       The Darkness, "Growing On Me"

I The Darkness sono un gruppo hard & heavy britannico che nel giugno del 2003 scrisse "Growing On Me", secondo alcuni la più famosa canzone riguardante le malattie sessualmente trasmissibili , qui l’amore per la protagonista  è tale che vince tutti i “problemi intimi” che la ragazza ha.

3.       Elastica, "Stutter"

Gli uomini hanno tradizionalmente dominato il rock'n'roll con tantissime canzoni che celebrano un incontrastato  machismo sessuale, al contrario la band britpop Elastica, per lo più di sesso femminile, con la sua “Stutter” (balbuzie) esprime quello che le donne pensano  quando un uomo finisce per essere tutto chiacchiere e niente fatti . " C'è qualcosa che ti manca quando sono disteso sulla schiena ? " Frischmann chiede con un sorriso , sovvertendo la struttura di potere della canzone rock tradizionale e gettando indietro gli uomini . Poi arriva il pugnale : "E ' solo che sono molto, troppo per te ? " , anche Mick Jagger avrebbe nascosto sotto le coperte dopo aver sentito ciò.

4.       Art Brut, "Rusted Guns Of Milan"

Il debutto di Art Brut parla di disfunzione erettile : il frontman Eddie Argos si scusa profusamente con la sua partner  "Mi dispiace , mi dispiace / Posso farti una tazza di caffè ? " niente infatti sta succedendo laggiù, è forse  l'alcol la colpa? no” è qualcosa di sbagliato con il mio modo di pensare ", dice cripticamente , il problema potrebbe essere più grave di quanto appaia . Mentre i suoi compagni si armonizzano Argos supplica di lasciare le luci accese , e più importante , "Non dirlo ai tuoi amici ! prometto che non accadrà mai di nuovo ". Ci lascia poi a chiederci cosa sia la fantomatica Pistola Arrugginita di Milano…

5.       Bob Dylan, "Ballad Of A Thin Man"
Negli anni ’60 il pungente ritornello “you know something is happening, but you don't know what it is, do you, Mr. Jones?” divenne una fotografia di quelle masse che non riuscivano a vedere la rivoluzione che stava davanti ai propri occhi. Ma c'è un altro significato nascosto non così  profondamente nelle questioni di identità confuse della canzone , che suggerisce una confusione molto più personale : Mr. Jones è disgustato dal suo essere omosessuale quindi Bob Dylan riempie la canzone con simbologia fallica palese e metafore per il sesso orale maschile.

6.       PJ Harvey, "Rub 'Til It Bleeds"

Nelle sue canzoni d'amore , Polly Jean Harvey spesso suona come una donna  che cerca disperatamente di redimersi. Quando canta ,  “sweet babe, let me stroke it / Take, I'm giving,”o “Rest your head on me” però la sua intonazione sospirante suggerisce che  le sue idee siano più esplicite. La suspense diventa sempre più pesante quando Polly  guida la canzone attraverso la ripetizione” I'll rub it until it, I'll rub it until it…”…( lo strofinerò fino a che….)

7.       Ice-T, "The Girl Tried To Kill Me"

Qui l'eroe viene portato a letto da una donna che sfodera  un ricco armamentario sado- maso : lattice , pelle , fruste e punte , per non parlare di alcuni " vibratori oversize " che T precisa siano per il piacere di lei non certo per il suo!Lui incredibilmente riesce a mantenere la sua capacità di resistenza , fino a quando però si presenta il marito di lei…

8.       Dead Kennedys, "Too Drunk To Fuck"

Quando questo singolo uscì nel 1981 rappresentò un grosso problema  per presentatori radiofonici  poiché il titolo non poteva essere pronunciato in radio...Ma se il  titolo è abbastanza forte i contenuti vanno molto più in là , il frontman Jello Biafra racconta la storia di una serata scatenata tra musica e alcol che però si traduce in  un’imbarazzante performance ( o meglio mancata performance) con la partner sessuale del momento. Lui cade ubriaco giù per le scale ed è visibilmente troppo ubriaco per….

mercoledì 2 aprile 2014

Disfunzione erettile, terapie e prevenzione: parla l'andrologo

Ansia, stress e problemi vascolari non sono però gli unici nemici per chi è affetto da disfunzione erettile. «Sono diversi i fattori di rischio che nuocciono al sesso – spiega il dott. Giovanni Beretta, andrologo e urologo –, a cominciare dal fumo: chi fuma minimo un pacchetto da dieci sigarette al giorno, è bene che smetta o almeno riduca drasticamente il consumo. L’alcol, poi, per quanto aiuti come vasodilatatore se assunto a dosi modeste, diventa invece un pericolo notevole in quantità esagerate. Quando c’è un impegno epatico, infatti, diminuisce il livello di testosterone e, andando oltre, ci si espone con più facilità a danni vascolari che incidono sulla dinamica della risposta sessuale. Attenzione anche ad assumere droghe (in particolare cocaina, che è un potente vaso costrittore) e a tenere sotto controllo l’alimentazione: una dieta equilibrata prevede di limitare le carni rosse, che possono causare un aumento dei trigliceridi e quindi della vischiosità del sangue che fatica a fluire».

Una volta individuato il problema di tipo fisiologico, quali sono le possibili terapie?
 «Quando il disturbo dell’erezione non ha una storia complessa, la via più facile è innanzitutto riequilibrare il sistema con farmaci che compensino la carenza di testosterone. Se emerge uno squilibrio durante la diagnosi, si procede con la somministrazione di quest’ormone attraverso pastiglie o gel. Quando, invece, il problema è a livello di ipotalamo e ipofisi, può essere richiesto un trattamento con gonadotropine, sostanze che stimolano la produzione di testosterone nei testicoli. Si tratta però di situazioni cliniche poco frequenti, così come l’aumento ingiustificato di proattina, che richiede l’assunzione di farmaci particolari o di tenere sotto controllo il fattore scatenante (ad esempio, un tumore). Anche eventuali problemi alla tiroide possono essere risolti con terapie mirate. Nei diabetici, poi, la riduzione degli zuccheri nel sangue molte volte basta a ripristinare la normale risposta sessuale, se la malattia è ancora allo stadio iniziale. Se si considerano, invece, le più frequenti problematiche vascolari, l’evoluzione dei trattamenti è stata davvero notevole nell’arco degli ultimi vent’anni. Si è passato dall’utilizzo di creme e farmaci di tipo vegetale con un modesto effetto dilatatore fino a manovre invasive – oggi altamente sconsigliate – come l’iniezione di prostaglandina E1 direttamente nei corpi cavernosi del pene, tutte procedure successivamente superate dalla messa in commercio negli Anni Novanta del Viagra. È un inibitore della fosfodiesterasi di tipo 5, capace di determinare una vasodilatazione delle cavità e favorire l’afflusso di sangue nell’organo di riproduzione maschile. Una maggior concentrazione del cGMP (guanosin monofosfato ciclico) si traduce in una più intensa vasodilatazione, quindi in un'erezione più vigorosa».

Quanto, invece, è ancora diffuso l’approccio chirurgico? 
«È un argomento piuttosto controverso e discusso, soprattutto per i risultati molto modesti degli interventi di ricostruzione vascolare. Talvolta si ricorre ancora a protesi peniene, ma in generale le terapie orali hanno molto limitato le vecchie strategie chirurgiche, utilizzate solo più quando tutte le altre strade non sono più praticabili, ad esempio nel caso in cui il pene sia ritorto o storto o di gravi cicatrici. Esistono protesi semirigide, formate da due strutture malleabili con un’anima metallica, e gonfiabili, costituite da tubicini, un piccolo serbatoio posizionato un tempo vicino alla vescica e oggi solitamente nei testicoli insieme a una pompetta. Rispetto alla prima soluzione, la seconda ha il vantaggio di un’erezione più fisiologica e naturale». 

Molti uomini, anche senza il consulto medico, cercano di auto-medicarsi con Viagra e medicinali simili. Cosa si rischia ad assumere questi farmaci senza averne davvero bisogno?
«La loro relativa maneggevolezza facilita l’uso anche nei giovani, per migliorare le prestazioni sessuali. Si tratta però di un atteggiamento falsamente ludico. Un farmaco utilizzato in modo inappropriato può portare nuove problematiche vascolari e, specie in chi soffre di problemi cardiaci, potrebbe acuire alcune patologie. La terapia orale rimane comunque quella più praticata rispetto all’impiego di dispositivi esterni».

Nonostante quello della disfunzione erettile sia un problema piuttosto diffuso, in Italia meno del 5 per cento dei giovani sotto i 20 anni ha fatto una visita preventiva dall’andrologo. Quanto è importante la cultura dei controlli regolari?
 «Per anni abbiamo cercato di sensibilizzare la popolazione maschile attraverso l’aiuto dei medici militari, dal momento che la visita di leva era il primo momento in cui i ragazzi si sottoponevano a un check-up. Oggi, non essendo più obbligatorio il servizio militare, i maschi sono più restii a farsi esaminare in condizioni di normalità. Oggi si cerca di prevenire eventuali patologie fin dall’infanzia ed è il pediatra a occuparsi della prima valutazione genitali, in particolare nel caso di ritenzione testicolare, che generalmente si corregge nel corso del secondo anno di vita. Se i testicoli rimangono all’interno dell’addome, si rischiano problemi di fertilità: quattro bambini su 100 soffrono di questa patologia, che si risolve entro un anno in tre casi su 4, grazie a terapie farmacologiche o un piccolo intervento chirurgico. In età adulta possono esserci diversi campanelli d’allarme, ma bisogna anche ricordare che nell’80 per cento dei casi il varicocele è asintomatico».
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