Nonostante la pubblicità ci ha
abituati ad associare l’impotenza ad anziani signori con capelli grigi e
macchine potenti questo problema riguarda sempre di più anche i giovani.
Un nuovo studio ha scoperto che,
fra gli uomini che soffrono di questo problema, 1 su 4 ha meno di 40 anni.
Ma ancora più interessante è che
questo studio ha evidenziato che gli uomini più giovani avevano indici di massa
corporea più bassi, livelli di testosterone più alti e minore incidenza di
altre patologie rispetto ai più anziani, caratteristiche che, in teoria , dovrebbero
renderli meno soggetti a problemi di impotenza .
Quali possono essere quindi i fattori
che incidono nei giovani che soffrono di
questo problema? Il Dott. Paul Turek , esperto di salute riproduttiva degli
uomini e fondatore del Turek Clinic di San Francisco sostiene che una possibile
spiegazione è che gli under 40 sono più propensi a fumare sigarette e a fare uso di droghe rispetto ai più anziani."
Queste abitudini possono influenzare l'equilibrio ormonale e l'integrità dei
vasi sanguigni e aumentare il rischio cardiovascolare, tutto questo porta alla
disfunzione erettile”, spiega Turek . Il
medico sostiene inoltre che anche lo stress , la depressione e l’uso di farmaci può rendere più inclini alla
patologia.
Turek sottolinea poi il lato psicologico del
problema , la disfunzione erettile infatti è considerata da uomini sotto i 40
un problema molto più grave di come invece è considerata dagli over 60, un
giovane infatti può considerare grave un singolo episodio di impotenza mentre per un uomo più anziano il problema
diventa grave se si presenta almeno la metà delle volte in cui cerca di avere
un rapporto.
Un’occasionale mancanza di erezione è normale anche a 40 anni, ma se il
problema persiste è il caso di andare
dal medico per scoprire quali possono essere le cause e valutare insieme le
cure.
C'è poi però una buona notizia: la perdita della potenza sessuale può regredire con un adeguato stile di
vita, la
remissione del problema infatti
può avvenire nel 29% dei casi intervenendo soltanto su alcuni fattori
socio-igienico dietetici in particolare sul tipo di lavoro, su
alcune malattie e sulle apnee notturne; questo è il risultato di uno studio
condotto da alcuni ricercatori dell’università di Adelaide, in Australia,
e pubblicato sulla prestigiosa rivista del settore, Journal of
Sexual Medicine, lo studio è stato condotto per un periodo di 5 anni su 810
uomini, con un’età compresa tra i 35 e gli 80 anni.
Sean Martin, principale investigatore dello studio, ha affermato
che la remissione del problema passa da «una riduzione del peso, una
migliore nutrizione, un aumento dell’attività fisica. Occorre poi bere
meno alcool, dormire di più e controllare eventuali malattie come diabete,
ipertensione ed ipercolesterolemia». Anche Gary Wittert, altro ricercatore del
gruppo, è stato lapidario aggiungendo che una buona salute sessuale dipende da
noi in quanto «molte delle condizioni prima elencate sono
modificabili e quindi esiste la possibilità concreta di fare qualcosa per far
regredire la disfunzione erettile». Il Dott. Martin ha aggiunto che,
perfino quando sono richiesti dei farmaci per il trattamento della disfunzione
erettile, gli effetti ottenuti dalla loro somministrazione sono migliori se
associati ad un miglioramento dello stile di vita.
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