venerdì 18 aprile 2014

Disfunzione erettile, un problema in crescita nei giovani



Nonostante la pubblicità ci ha abituati ad associare l’impotenza ad anziani signori con capelli grigi e macchine potenti questo problema riguarda sempre di più anche i giovani.

Un nuovo studio ha scoperto che, fra gli uomini che soffrono di questo problema, 1 su 4 ha meno di 40 anni.

Ma ancora più interessante è che questo studio ha evidenziato che gli uomini più giovani avevano indici di massa corporea più bassi, livelli di testosterone più alti e minore incidenza di altre patologie rispetto ai più anziani, caratteristiche che, in teoria , dovrebbero renderli meno soggetti a problemi di impotenza .

Quali possono essere quindi i fattori che incidono nei  giovani che soffrono di questo problema? Il Dott. Paul Turek , esperto di salute riproduttiva degli uomini e fondatore del Turek Clinic di San Francisco sostiene che una possibile spiegazione è che gli under 40 sono più propensi a fumare sigarette e a fare  uso di droghe rispetto ai più anziani." Queste abitudini possono influenzare l'equilibrio ormonale e l'integrità dei vasi sanguigni e aumentare il rischio cardiovascolare, tutto questo porta alla disfunzione erettile”, spiega  Turek . Il medico sostiene inoltre che anche lo stress , la depressione  e l’uso di farmaci può rendere più inclini alla patologia.
Turek  sottolinea poi il lato psicologico del problema , la disfunzione erettile infatti è considerata da uomini sotto i 40 un problema molto più grave di come invece è considerata dagli over 60, un giovane infatti può considerare grave un singolo episodio di impotenza  mentre per un uomo più anziano il problema diventa grave se si presenta almeno la metà delle volte in cui cerca di avere un rapporto.

Un’occasionale mancanza di  erezione è normale anche a 40 anni, ma se il problema  persiste è il caso di andare dal medico per scoprire quali possono essere le cause e valutare insieme le cure.

C'è poi però una buona notizia: la perdita della potenza sessuale può regredire con un adeguato stile di vita, la  remissione del problema infatti può avvenire nel 29% dei casi intervenendo soltanto su alcuni fattori socio-igienico dietetici in particolare sul  tipo di lavoro, su alcune malattie e sulle apnee notturne; questo è il risultato di uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’università di Adelaide, in Australia, e pubblicato sulla prestigiosa rivista del settore, Journal of Sexual Medicine, lo studio è stato condotto per un periodo di 5 anni su 810 uomini, con un’età compresa tra i 35 e gli 80 anni.

Sean Martin, principale investigatore dello studio, ha affermato che la remissione del problema passa da «una riduzione del peso, una migliore nutrizione, un aumento dell’attività fisica. Occorre poi  bere meno alcool, dormire di più e controllare eventuali malattie come diabete, ipertensione ed ipercolesterolemia».  Anche Gary Wittert, altro ricercatore del gruppo, è stato lapidario aggiungendo che una buona salute sessuale dipende da noi in quanto «molte delle condizioni prima elencate sono modificabili e quindi esiste la possibilità concreta di fare qualcosa per far regredire la disfunzione erettile». Il Dott. Martin ha  aggiunto che, perfino quando sono richiesti dei farmaci per il trattamento della disfunzione erettile, gli effetti ottenuti dalla loro somministrazione sono migliori se associati ad un miglioramento dello stile di vita.

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