mercoledì 23 aprile 2014

"Se il problema è organico, non aspettate ad andare dall'andrologo"

Se un problema fisico ci impedisce di vivere normalmente la nostra sessualità, le conseguenze si riflettono su tutta la nostra vita. A chi rivolgersi in questi casi? Abbiamo chiesto a chi ha vissuto questa situazione di raccontarci la propria esperienza.

Sono otto anni che Matteo combatte con la disfunzione erettile. Una vita normale, fatta di casa e lavoro, qualche uscita con gli amici e tanto sport. A vent’anni però, si rompe qualcosa: “Un giorno io e la mia ragazza ci siamo appartati per avere un rapporto sessuale – racconta –, ma niente, nessuna risposta dal mio pene: è rimasto lì, inerme, insensibile a qualsiasi stimolazione”. Quanto successo è uno choc: “Dopo un po’ di tentativi, anche nei giorni successivi, la relazione finisce. Dal quel momento mi rinchiudo in casa, non riesco a parlarne con nessuno, tantomeno con gli amici. Provo ad andare dall’andrologo, ma la vergogna mi fa abbandonare subito la visita”.

Così nei mesi successivi la libido scende a livelli drastici, nessuna traccia delle erezioni che prima erano la normalità. “Solo dopo diversi anni mi sono convinto a ritornare da un medico – spiega –, perché ho conosciuto una ragazza che mi piace davvero tanto e mi fa stare male l’idea che non concluderò niente quando saremo in intimità. Per il momento lei pensa che sia soltanto una questione di timidezza nel farmi vedere tutto nudo e questo non fa altro che accrescere la mia ansia da prestazione”.

Dagli esami del sangue emerge però una grave carenza di testosterone, che rende Matteo sempre stanco e demotivato. L’ecodoppler dinamico al pene evidenzia poi una fuga venosa, che “devia” il sangue impedendo l’afflusso nei corpi cavernosi necessari per portare l’organo in erezione. “Per curare la mancanza di ormoni ora faccio delle iniezioni intramuscolari due volte alla settimana, accompagnate dall’assunzione di inibitori orali. Anche se ho qualche erezione spontanea in più, non durano e il problema persiste quando mi avvicino all’altro sesso: non provo niente, anche se vengo toccato ovunque. È come se mi mancasse del tutto l’adrenalina”.

“Quello che mi preoccupa è il desiderio sessuale che non c’è più. È tremendo quando provi sentimenti per una persona che ti piace ma non riesci a dimostrarlo anche fisicamente – conclude Matteo –. Sicuramente la mia vergogna di confrontarmi con un medico non ha fatto altro che ritardare una possibile guarigione e aggravare la mia situazione, per questo consiglio a tutti di affrontarla prima possibile”.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...